ESAME FAF
Retinografia ad Autofluorescenza
Un particolare esame del fondo dell’occhio può essere effettuato con la retinografia ad autofluorescenza che consente di evidenziare la fluorescenza spontanea della retina emessa a varie lunghezze d’onda, in particolare dalla lipofuscina in luce blu e dalla melanina in luce
infrarossa. Per ottenere tale immagine è possibile oggi utilizzare due tipi di tecnologie. Alcuni retinografi hanno per sorgente luminosa uno scanning laser; altri invece sono dotati di fundus camera.
La retinografia ad autoflorescenza per quali patologie?
Nella pratica clinica questa metodica riveste una certa utilità nello studio di diverse patologie quali la degenerazione maculare senile atrofica ed essudativa, la corioretinopatia sierosa centrale, l’edema maculare cistoide, la malattia di Stargardt e di Best, i fori maculari e i nevi coroideali. Anche in questo caso l’esame non è assolutamente invasivo e consiste nell’acquisizione di fotografie della retina del paziente.